Saggi, potenti e pescivendoli

Senza alcuna pretesa analitica, sociologica, politica o economica, non mi sottraggo al rito del parere - non richiesto - sulle ultime decisioni di Napolitano, sulla scelta dei dieci Saggi e sui partiti più rappresentati in Parlamento.

Il Presidente della Repubblica, ieri, ha usato parole decise con le quali ha annunciato l'intenzione di portare a termine il suo mandato e di nominare una commissione col duplice intento di formulare proposte economico-sociali e istituzionali e di permettere al Parlamento, che di fatto esiste e può lavorare, di fare il suo mestiere. La scelta dei nomi è discutibile e curiosa; l'assenza delle donne rende la lista fastidiosamente simile all'elenco di un club riservato e maschilista.

Napolitano è persona che stimo; non riesco a dimenticare che senza di lui saremmo ancora lì a tenere la manina al Silvio mentre si fa gli affaracci suoi. Sicuramente non libero dalle ingerenze dei poteri forti - ben lontani dalle cariche istituzionali - il Presidente è comunque umano. Può piacere o no, ma sembra essere l'unico che si occupa anche del paese, al momento.

Il PdL fa quadrato attorno al Silvio di cui sopra, preoccupato soprattutto di mantenere l'immunità e di sottrarsi ai numerosissimi processi dei quali è protagonista o comprimario.

Il PD. Eh, il PD. Il più clamoroso gol  mancato a porta vuota. Forse si dovrebbero scomodare anche qui i poteri forti e le ramificazioni varie degli stessi. Senza contare le figure storiche e sgradite - a me, almeno - che pesano come la più efficace zavorra.

Il M5S, che era partito con robusta aria di cambiamento, sta già stagnando in un pantano di arroganza, volgarità e ignoranza e dubito che possa riuscire a cambiare davvero le cose. La mia impressione è che siamo passati dalla politica urlata, sgradevolmente simile al peggior tifo da stadio, a quella grossolana e triviale di chi vuol buttare via tutto, bestemmiando e senza nemmeno sapere dove mettere, poi, i sacchi della spazzatura. Non credo che i poteri forti ci abbiano messo il naso, ma quelli piccoli promettono bene e tengono saldi i fili da burattinaio.

Considerazioni al limite del qualunquismo, le mie. Senza pretese, come dicevo. Ma la mia percezione è quella di un pericolo che non riesco ad ignorare, che mi preoccupa e che sta iniziando a mostrare inquietanti contorni.