Lucio Dalla era un uomo complicato, con difetti e pregi come ogni essere umano. Ma con un dono grande e raro su cui non mi dilungo, ché l'ha già fatto mezza Italia. Succede che la CEI, nella persona del vescovo Catella, a una domanda sul funerale di Dalla risponde che la spettacolarizzazione del rito funebre è sbagliata. Giornali e reti sociali hanno riportato, a volte interpretando e a volte no, la notizia. Provando a non interpretarla e pensando alla precisazione, giusta e doverosa, che un rito religioso non è uno show, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata, appunto, la liturgia sfarzosa e ridondante cui si assiste, ad esempio, in Vaticano. Suggestiva e certamente regolamentata da leggi canoniche precise; ma io continuo a starci male guardando un uomo - certamente anche lui con un dono, per carità - che bardato di tessuti preziosi e con un calice d'oro in mano predica la povertà e prega un Dio che ha dato il figlio in pasto alla stupidità umana senza pensarci due volte. E lo sottolineo in senso positivo. Argomenti, secondo me, solo apparentemente triti e banalmente retorici. Si predica una cosa, ci si fanno delle leggi sopra quindi, in teoria, quella cosa lì la si dovrebbe fare e basta. Curioso come nella struttura cattolica si deroghi con grande elasticità, previa confessione, rispetto a omicidi, appartenenze a clan mafiosi e pedofilie assortite, per dirne un paio, ma si resti rigidi su argomenti tanto più naturali e umani come la sessualità fra adulti consenzienti o il desiderio di condividere la vita con una persona indegna dei sacramenti perché divorziata.
Non sta certo a me giudicare chi è più o meno degno di sepoltura religiosa e chi no, né commentare la liturgia funebre cattolica - o di qualunque altra religione -. Sono una peccatrice quasi professionista, per dire, e nonostante lassù ce la mettano tutta io proprio non "sto capita". Penso però a Cristo e al cristianesimo, in cui credo, e ai principi che parlano di accoglienza, amore, accettazione e compassione. Poi penso al cattolicesimo e mi rendo conto che a me questo Catto proprio non piace.
Non sta certo a me giudicare chi è più o meno degno di sepoltura religiosa e chi no, né commentare la liturgia funebre cattolica - o di qualunque altra religione -. Sono una peccatrice quasi professionista, per dire, e nonostante lassù ce la mettano tutta io proprio non "sto capita". Penso però a Cristo e al cristianesimo, in cui credo, e ai principi che parlano di accoglienza, amore, accettazione e compassione. Poi penso al cattolicesimo e mi rendo conto che a me questo Catto proprio non piace.
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