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06 dicembre 2015

La forza delle piccole cose

Guardo le luci colorate del mio albero di Natale, cullata dalle musiche natalizie che, negli anni, ho collezionato. Sono belle le luci, rendono la casa un po' magica, creano atmosfere serene e vagamente buffe, se mi fermo ad ascoltare il breve ronzio che l'intermittenza produce. Sempre uguale. Rassicurante.

E poi. Poi mi viene in mente il resto. Il passato prossimo e il futuro. Il mondo. La sua - e la nostra - precarietà, mondo ostaggio di pochi  incapaci - nel migliore dei casi - o di assassini sanguinari, nel peggiore.  Immagini e pensieri che con lo spirito natalizio stridono in modo lacerante.  Mi interrogo sulla superficialità di questi gesti, di queste luci e di questi belletti stagionali che, a dispetto di tutto, continuiamo a ricercare. 

Alla fine la risposta è piccola, semplice: si fa tutto questo perché le tradizioni, scampoli di rituali primitivi e radicati, danno certezze.
Quello che succede fuori dalle mura della mia casa non cambia di una virgola se addobbo un albero e lo riempio di luci. Ma a me serve. Per ritagliarmi un angolo in cui nascondermi, in cui riprendere fiato grazie ad un sorriso o al ricordo di un sogno di bambina, prima di guardare negli occhi il mondo e la sua realtà. Una realtà che per me, nonostante tutto, è ancora un privilegio. 



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