Accade spesso che mi costringa a "tenere le mani a posto". Detto così pare brutto, lo so, ma mi piace tantissimo abbracciare le persone a cui voglio bene o che mi piacciono - anche questo termine presta il fianco ad equivoci. Chi sta leggendo se ne liberi -.
Mi dà gioia abbracciare; sentire un corpo adeso al mio mi comunica sensazioni per me difficili da descrivere, ma magistralmente raccontate da chi le parole le sa usare davvero. E abbraccerei indistintamente - fatto salvo il discrimine di cui sopra - tutti quelli che mi ispirano affetto, benevolenza, rispetto, stima. Anche la dolcezza di un bacio sulla guancia o sulla fronte mi è particolarmente caro, così come la carezza, gesto quasi dimenticato. Ed è un peccato, poiché nell'accarezzare una guancia ci sono tenerezza, affetto e condivisione. Dunque se vi capita di incontrarmi e vi abbraccio, vi do un bacio o vi accarezzo la guancia non guardatemi come fossi un'aliena. Ritroviamo, piuttosto, l'intimità di gesti che quasi rifuggiamo per paura di essere fraintesi. Ci si comprende meno - e peggio - tenendosi a distanza.
Abbracci adesi
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