Pagine

28 agosto 2015

Scuola, interno giorno

Si ripresenta, con l'avvicinarsi di settembre (e non è un caso), la fastidiosa presenza del mio sogno ricorrente: la scuola. La scorsa notte ho toccato vertici di malessere altissimi. L'edificio scolastico era ancora sottosopra; l'ascensore portava a strani piani in cui i corridoi erano lunghi da non vederne la fine, ai lati le classi stracolme di alunni rumorosi e ribelli. Una classe in particolare, una nuova prima, mi provocava una frustrazione talmente forte da farmi stare male, da farmi fuggire dall'aula - e chi mi conosce sa che non ho mai avuto problemi di disciplina, nelle mie classi -. Ragazzi pericolosi, esasperanti, mobili rotti, finestre sfondate, esperimenti inquietanti in corso - strani animali allevati dietro l'ultima fila di banchi - e saletta per gli insegnanti di "ripresa  e recupero" (psicofisico, non didattico) fra l'aula e il corridoio. Inquietante, angosciante e per nulla aderente alla realtà, com'è ovvio. Ma la dice lunga sulla poca serenità con cui, a volte, si lavora. 
Bentornato, settembre. 

Nessun commento:

Posta un commento