Nonostante gli accorati inviti giunti da ogni dove - da social, giornali, parenti e amici - a mostrare a scuola il monologo sul bullismo di Paola Cortellesi, nutro alcuni dubbi. Il monologo in questione, tratto da una puntata di "Laura e Paola" in onda su RaiUno da fine marzo, è magnifico. Toccante, profondo, asciutto e incisivo. Ma non so se lo farò vedere ai miei ragazzi.
La situazione commovente e intensa raccontata - magistralmente - dalla Cortellesi mi sembra che sia chiara agli adulti, ma possa diventare un evento scivoloso per alcuni adolescenti. I ragazzi delle scuole medie potrebbero cogliere soprattutto l'aspetto amaramente ridicolo del video e magari notare i termini usati dai bulli per sbeffeggiare, finendo col riderci su. Le vittime di bullismo rischiano invece di mettersi a piangere davanti ai compagni, rendendosi ancor più vulnerabili di quanto già non siano.
Parlare ai ragazzi delle medie è cosa delicata, a volte basta una parola di troppo per creare disagi e alterare equilibri. Ci penserò ancora, ma credo che non glielo mostrerò. Nella nostra scuola, da anni, esiste un progetto contro il bullismo. Continuerò ad affidarmi a quello, rimanendo una grande ammiratrice della Cortellesi e del suo bellissimo monologo.

Nessun commento:
Posta un commento