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29 maggio 2016

Gli occhi di Nino

Sebastiano è un giornalista e uno scrittore, ma  è soprattutto un amico.
Il 18 di maggio scrive, su Facebook, questo messaggio agghiacciante:
"Bastardi assassini. Si tengono due ore e mezza al pronto soccorso uno sotto infarto senza fargli nulla. Finché muore. Bastardi assassini. Hanno ammazzato mio fratello. Bastardi assassini."
E poco dopo: " Voglio vedere in galera i medici e i paramedici del pronto soccorso di Acireale che hanno ammazzato mio fratello. Bastardi assassini. Non è immaginabile che l'ambulanza si porta via uno con dolori al petto e formicolio al braccio sinistro, il paramedico capisce che ha bisogno di un elettrocardiogramma subito - e ne parliamo prima che vadano via da casa - e dopo due ore e mezza non gliel'abbiano ancora fatto. Assassini."
Poche ore più tardi Sebastiano inizia la sua battaglia, di cui si trova traccia su Repubblica, su La7 e su varie testate locali. Sebastiano è uno che non molla, non lo farà finché non avrà fatto chiarezza e ottenuto giustizia.
Per Nino, suo fratello, un uomo giovane con gli occhi pieni di vita e di gioia. Per tutte le vittime dell'indifferenza e dell'incompetenza di chi gestisce la sanità, di chi decide di chiudere ospedali e di tagliare le spese sanitarie, di chi dovrebbe curare e non lo fa.
Gli occhi di Nino si sono chiusi un giorno di maggio. Troppo presto. E si poteva evitare.


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